Musicoterapia
(di Federica Falzone)
Quante note hanno accompagnato alcuni momenti indelebili delle nostre vite, quante note hanno dondolato i nostri pensieri durante viaggi mentre gli occhi rimanevano fissi sul vetro di una finestra, quante note hanno asciugato le nostre lacrime ed evocato lieti e amari ricordi.
“La musica aiuta a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le fragili pieghe del nostro corpo psichico e spesso le persone ascoltano o producono musica motivati dalla necessità di entrare in una dimensione mentale che permetta il contatto con la propria sfera emotiva” (Federazione italiana di musicoterapia-FEDIM).
Considerando il valore non solamente artistico della musica, la musicoterapia può essere definita come tecnica che prevede “l’uso organizzato dei suoni e della musica all’interno di una relazione per sostenere ed incoraggiare un benessere fisico, mentale, sociale ed emotivo” (Lislie Bunt). All’interno di questo setting viene utilizzato un codice alternativo rispetto a quello verbale e grazie al suono e al movimento si possono realizzare esperienze espressive e di comunicazione.
La musica può essere un facilitatore che permette di instaurare la relazione e di rilevare possibili disagi e sofferenze oltre ad essere un mezzo espressivo e di crescita. D’altronde i suoni sono fenomeni fisici che influenzano, persino la crescita delle piante.
Bunt, L. (1997). Musicoterapia, un’arte oltre le parole. Roma: Edizioni Kappa.
Federazione italiana di musicoterapia http://fedim.it/la-musicoterapia/